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LA STORIA DELL’ELFO DI NATALE

LA STORIA DELL’ELFO DI NATALE

30.10.23

Il Natale, si sa, è un periodo dell’anno ricco di tradizioni, dalle più conosciute alle meno note come quella che arriva dalla lontana America. Se anche tu non la conoscevi, preparati a scoprire un modo divertente per aspettare insieme ai tuoi bimbi l’arrivo del babbo più atteso di sempre!


Tutto ha inizio la sera del 30 novembre, quando un elfo cerca ospitalità nelle case di tutte le famiglie. Per poterlo ospitare però c’è una cosa fondamentale da fare: creare la porticina magica che gli permette di arrivare dal Polo Nord alla casa prescelta in un batter d’occhio. È il momento di chiamare a raccolta i bambini e costruire insieme la vostra porticina magica; alta, stretta o colorata non importa, l’elfo trovandola si sentirà subito accolto e magari lascerà già qualche regalino per ringraziare i bimbi della loro gentilezza. Una volta creata la porta, prima di andare a letto, si crea un po’ di atmosfera leggendo la filastrocca dell’elfo e, chi vuole, può anche soffiare della polvere di brillantini sulla porta per dare un tocco di magia in più.

La mattina del 1 dicembre è il momento di scoprire quale elfo ha scelto la famiglia. E su questo nel mondo elfico non si scherza, infatti i bambini troveranno un vero e proprio attestato di adozione da compilare per confermare la presenza dell’elfo in casa fino al giorno di Natale. Da questo momento, l’elfo di giorno osserverà i bambini per capire cosa gli piace, ascolterà le loro storie e i loro desideri così da poter poi riferire a Babbo Natale indicazioni utili per i regali da fargli. Solo di notte l’elfo può muoversi e annotare quanto visto durante il giorno. A volte può essere in vena di fare qualche scherzetto che i bambini scopriranno solo al loro risveglio. Una volta scoperte le marachelle, i bimbi possono tranquillamente parlare con l’elfo e chiedergli spiegazioni senza però mai toccarlo altrimenti perderebbe la sua magia. Grazie alle marachelle, mamme e papà possono divertirsi a nascondere il pupazzetto e farlo ritrovare nelle pose più divertenti e nelle situazioni più improbabili. Per un mesetto quindi l’elfo guarderà la famiglia comodamente seduto sul suo ripiano.

Quando finalmente arriva la mattina del 25 dicembre, l’elfo ha terminato il suo compito. Perciò la sera della Vigilia, prima di andare a letto, lo si saluta e gli si augura un buon ritorno da Babbo Natale.
Vivere questa tradizione è un bel modo non solo per passare del tempo tutti insieme come famiglia, ma anche per insegnare ai bambini l’importanza e la bellezza dell’attesa, che è essa stessa la vera magia del Natale.